16/12/2008 N.65
NOTIZIARIO del Circolo UAAR di Bologna

UAAR - Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti - www.uaar.it
Presidenti onorari:  Laura BALBO, Carlo FLAMIGNI, Margherita HACK, Danilo MAINARDI, Piergiorgio ODIFREDDI, Pietro OMODEO, Floriano PAPI, Valerio POCAR, Emilio ROSINI, Sergio STAINO
e-mail: bologna@uaar.itsito web: www.uaar.it/bologna

1) Venerdì 19 dicembre, ore 21: riunione del circolo UAAR di Bologna
2) Vasco Rossi e la fede: "rispetto la vita... finché lei rispetta me"
3) Cardinal Biffi: "Pecore e pastori"
4) Riscontri dalla Giornata dello Sbattezzo
5) Benedetti divorzi
6) Testamento biologico: avvocato modenese mette moduli on line, Sergio Lo Giudice legge il proprio in Consiglio Comunale
7) Bologna: donna tenta eutanasia su fratello, medico cattolico coinvolto nega
8) Resoconto assemblea annuale di circolo

1) Venerdì 19 dicembre, ore 21: riunione del circolo UAAR di Bologna
La riunione, conviviale e organizzativa, si terrà in Via Ezio Cesarini 1 (suonare al campanello con indicazione "UAAR").
Oltre ai soci, più che benvenuti anche i simpatizzanti!
Sarà inoltre possibile iscriversi o rinnovare l'iscrizione per il 2009 e consultare materiale associativo: libri (tra cui il nuovissimo Uscire dal gregge), riviste, dvd, spillette, maglie, adesivi...)


2) Vasco Rossi e la fede: "rispetto la vita... finché lei rispetta me"
Da non perdere la visione di questo brevissimo clip da un’intervista fatta a Vasco Rossi per una puntata de La storia siamo noi.
Il cantante esprime il suo scetticismo sulla fede.
La solerte intervistatrice chiede a Vasco Rossi, come per cercare rassicurazioni: “La rispetti la vita, comunque?”
La risposta: "Certo che la rispetto... finché lei rispetta me!"


3) Cardinal Biffi: "Pecore e pastori"
Quasi in risposta ad "Uscire dal gregge", nuovo libro del segretario UAAR Raffaele Carcano e della responsabile delle iniziative giuridiche UAAR Adele Orioli, è uscito da pochi giorni "Pastori e pecore", del cardinale emerito Giacomo Biffi.
Dall'articolo "Il bastone del pastore e le pecorelle ribelli" di Michele Smargiassi (Repubblica Bologna, 21/11/2008) apprendiamo che il libro del prelato bolognese insegna come debbano essere «le pecore a seguire i pastori e non i pastori a lasciarsi dirigere dalle pecore». Che, secondo Biffi «tra i gravi problemi della cristianità non c' è solo la scarsità dei pastori, c' è anche la difficoltà dei cristiani a riconoscersi evangelicamente pecore», forse perché «la condizione di 'pecora' è percepita come una mortificazione». Che Il pastore «condivide la vita del gregge», ma ne è soprattutto «il capo e il condottiero».
Considerazioni che ci sembrano imbarazzanti: non ne sapremo cogliere la profondità, probabilmente. Ma che si inquadrano certamente con il Catechismo della Chiesa Cattolica (nn. 1267 e 1269): il battesimo «incorpora alla Chiesa» e «il battezzato non appartiene più a se stesso […] perciò è chiamato […] a essere «obbediente» e «sottomesso» ai capi della Chiesa».
Altri commenti sulle Ultimissime UAAR


4) Riscontri dalla Giornata dello Sbattezzo
Come scritto nel precedente notiziario, Bologna é risultata la città con il maggior numero di adesioni alla Giornata dello Sbattezzo dello scorso 25 ottobre.
Le 105 domande di cancellazione degli effetti civili del battesimo, raccolte e seguite dal nostro circolo, stanno avendo risposta da parte dei parroci, ai sensi dell'art. 7 del D.L. 196/2003.
Invitiamo tutti coloro che hanno sottoscritto la domanda di sbattezzo a comunicarci l'esito della pratica (all'indirizzo bologna@uaar.it), che deve intendersi conclusa una volta ricevuta risposta scritta da parte del parroco in cui dichiara di aver proceduto ad annotare nel registro dei battezzati la volontà dell'interessato di non essere più considerato aderente alla confessione religiosa denominata "Chiesa cattolica apostolica romana".
Messaggi in tal senso ne abbiamo già ricevuti: oltre a diversi riscontri positivi, ci sono giunte segnalazioni di risposte interlocutorie da parte dei parroci, per concedere un ulteriore periodo di tempo di "ripensamento". Tale risposta  e' doppiamente scorretta (la normativa prevede di dare subito corso alla richiesta e il nostro modulo di sbattezzo riporta chiaramente che si rinuncia "fin da subito a qualsivoglia pausa di riflessione o di ripensamento"); precisiamo inoltre che non sostituisce in alcun modo la risposta scritta da parte del parroco in cui dichiara di aver proceduto ad annotazione di cui sopra.
Alcune difficoltà si sono avute relativamente a pedobattesimi in ospedale: la Curia Arcivescovile si è rifiutata di dare corso alle richieste, invitando a rivolgersi alla parrocchia di battesimo e notando che venivano confusi il dettato normativo e l'ordinamento canonico.
Lungi da noi appellarci all'ordinamento canonico: più semplicemente curie di altre città da tempo accettano le domande di sbattezzo per parrocchie di cui il cittadino non conosce l'ubicazione; quella di Bologna no, respinge le domande e non comunica nemmeno l'indirizzo della parrocchia di competenza per i pedobattesimi avvenuti nell'ospedale indicato.
Ringraziamo allora E.F.,  che in accordo con il nostro circolo si è recata personalmente all'ospedale S. Orsola - Padiglione 19 (1° piano) presso i Padri Cappellani, dove ha potuto prendere visione della registrazione del suo battesimo nel registro parrocchiale e procedere nuovamente alla domanda di sbattezzo: chi volesse sbattezzarsi avendo subito il pedobattesimo presso l'ospedale S.Orsola sa ora a quale indirizzo inviare la domanda. Senza scomodare la Curia Arcivescovile di Bologna a redigere risposte come questa


5) Benedetti divorzi
Dal blog di Michele Smargiassi, segnaliamo il seguente contributo dal titolo Benedetti divorzi
Aumentano di quasi il 20 per cento in un anno gli annullamenti della “Sacra Rota” bolognese: da 128 a 159. Il Tribunale ecclesiastico Flaminio ha competenza solo su metà della regione, l’altra metà essendo coperta dal Tribunale ecclesiastico emiliano con sede a Modena, che ha una produttività analoga, se non superiore. Dunque, a occhio e croce, ogni anno la Chiesa in Emilia Romagna annulla circa 300 matrimoni. Visto che in Emilia i divorzi civili sono circa 3000 ogni anno, il contributo della Chiesa alla sanzione dello sfascio delle famiglie è di circa il 10 per cento. Non è poco.
Naturalmente il giurista canonico risponderà che la chiesa non fa divorzi ma “riconosce la nullità” di unioni che Dio non aveva consacrato fin dall'inizio. Dal momento però che le comunicazioni con l’Altissimo sono un po’ difficili, tocca a giudici in tonaca interpretarne la misteriosa volontà; dunque sempre di decisioni umanissime si tratta. In ogni caso, sul piano della vita quotidiana, l’effetto è il medesimo. Anzi più devastante, perché gli annullamenti della Sacra Rota cancellano alla radice e automaticamente anche le nozze civili, come non fossero mai state celebrate, dunque lasciano il coniuge economicamente più debole privo di qualsiasi tutela (alimenti, proprietà ecc., per non parlare dei casi, non pochi, in cui esistono figli). A meno che, come suggeriscono agli annullandi gli stessi giudici-sacerdoti (ma a bassa voce) non regolino prima le loro pendenze ricorrendo alla legge civile, ovverosia proprio alla satanica legge sul divorzio.
Tutto questo grazie al Concordato. Domanda: se l’annullamento religioso non avesse automatici effetti civili, il lavoro per il tribunale del cardinal Caffarra continuerebbe a crescere a ritmi da Pil cinese?
Non c’è risposta. Ma perché non fare la prova? Se il Concordato non ci fosse, tutto sarebbe più semplice. Per sposarsi davanti a Dio, si va in Chiesa. Per sposarsi anche, o solo, davanti agli uomini, si va in Comune (si tratta di perdere mezz'ora prima di andare al banchetto nuziale). Per separarsi davanti a Dio, si va dai giudici-sacerdoti. Per separarsi davanti agli uomini, si va davanti ai giudici civili. Libertà di scelta in materia etica e di fede: non la invoca ogni giorno la Chiesa? Sarebbe anche un buon modo per capire quanti tra gli sposi che ricorrono alla Sacra Rota desiderano davvero e solo conoscere l’opinione di Dio sul loro matrimonio.


6) Testamento biologico: avvocato modenese mette moduli on line, Sergio Lo Giudice legge il proprio in Consiglio Comunale
Maria Grazia Scacchetti, l’avvocato modenese che ha seguito recentemente il caso di un uomo che ha ottenuto un decreto giudiziario assimilabile ad un testamento biologico per non vedersi imporre l’accanimento terapeutico, ha deciso di mettere su alcuni siti internet dei moduli per fare richieste simili.
Spiega l’avvocato che «la procedura che ho seguito per il mio cliente è percorribile da tutti. Per di più, senza bisogno dell’assistenza di un avvocato».
Vari siti rendono disponibile il modulo, tra cui l’Associazione italiana degli avvocati per la famiglia e per i minori, la Consulta di bioetica, Libera Uscita.
Seguendo le indicazioni è possibile redigere una scrittura privata che designa dei “garanti biologici”, che va autenticata da un notaio.
Alcuni notai veneti e fiorentini si sono offerti di autenticare questi atti al costo simbolico di un euro; ci siamo informati se analoga iniziativa fosse stata intrapresa anche a Bologna, ma le nostre ricerche hanno finora dato esito negativo. La scrittura, una volta autenticata, va depositata nella cancelleria del giudice tutelare della residenza o del domicilio e si può far valere per non subire forme di accanimento terapeutico.

Sempre in tema di testamento biologico, segnaliamo l'iniziativa del consigliere comunale Sergio Lo Giudice. Riportiamo dal suo blog:
«...in Consiglio comunale – i cui atti sono trascritti e conservati per anni nell'archivio storico - ho letto il mio testamento biologico: che ci provi domani un Giovanardi a dire quel che ha mandato a dire a Beppino [Englaro, ndr]: “non vanno prese come espressioni certe della propria volontà fugaci affermazioni riportate”. Ma a parte il gesto simbolico, rimane il problema della generalità dei cittadini. Per questo ho invitato le istituzioni pubbliche del territorio (a partire dalla provincia, la cui dimensione è la più adatta a creare utili sinergie con i Comuni e i Distretti Usl del territorio) a creare un registro pubblico dei testamenti biologici. La Provincia ha risposto in tempo reale, con una dichiarazione dell'assessore provinciale alla Sanità»


7) Bologna: donna tenta eutanasia su fratello, medico cattolico coinvolto nega
Dall'Ultimissima UAAR del 5 dicembre 2008:
Emerge di recente uno scottante caso del 2004 sulle tematiche di eutanasia e fine vita: un’anziana donna, Leda Fiumana, aveva tentato di far morire il fratello Antonio, ormai in stato vegetativo, con una iniezione di potassio. Il tentativo però non era riuscito (ma il fratello sarebbe morto qualche mese dopo) e la donna era stata colta sul fatto, con l’apertura di una inchiesta. Il cardiologo Franco Naccarella, figlio della stessa donna ed ex presidente dell'Associazione medici cattolici, è stato accusato di aver collaborato al tentativo, ma ha negato: “E’ una vicenda molto dolorosa che ha coinvolto la mamma. Per questo mi sono anche dimesso dall'Associazione. Sono contro l´eutanasia”. La donna invece aveva subito ammesso: “E’ stata una mia iniziativa perché quella non era una vita possibile. Mio fratello ha sofferto per troppi anni e ormai era un morto vivente, in stato di incoscienza, paralizzato e alimentato da una macchina”.
Il pm Luigi Persico ha accusato il dottor Naccarella di aver agevolato la madre, suggerendo l’uso del potassio. La prossima inchiesta è prevista per febbraio.

Lecito essere contrari all'eutanasia per la propria persona.
Ma che essere contrari alla libertà degli altri, in ambiti che coinvolgono solo la persona altra, in nome di preferenze proprie e’ inconcepibile.
Noi lettori non possiamo sapere come in realtà siano andate le cose del caso riportato: dall'esposizione non si vede che umana compassione nel gesto della madre.
Ed anche nell'eventuale suggerimento dato dal medico, o meglio dal figlio e dunque persona coinvolta da vicino, alla propria madre.
Quello che stona è dichiarare di essere contro l’eutanasia, senza aggiungere “per la mia persona”


8) Resoconto assemblea annuale di circolo 
Martedì 25 novembre 2008, alle ore 21, alla Salara (via Don Minzoni 18, Bologna, presso il circolo Arcigay il Cassero) si è svolta la riunione annuale del circolo UAAR di Bologna.
116 i soci convocati, circa 20 i presenti.
Pianificate le principali attività 2009 : consegna petizione contro il finanziamento dell'edilizia di culto al comune di Bologna, due Darwin Day con stessa impostazione del 2008, a seguire presentazione di "Uscire dal gregge" e terso ciclo di conferenze "Nessun Dogma"; quindi tavoli 8x1000 informati e, per il XX Settembre ,una manifestazione/presidio con eventuale lezione in piazza.
Sono stati rieletti coordinatore Roberto Grendene, cassiere Carla Codroma.
12 soci hanno rinnovato l'iscrizione al termine della riunione; 3 interessati si sono iscritti all'associazione.

Ogni sabato mattina, dalle 10 alle 12, il circolo UAAR di Bologna riceve soci, simpatizzanti e cittadini che vogliano conoscere la nostra associazione e le nostre attività, esporre problemi di laicità violata, fare quattro chiacchiere sui nostri temi associativi, consultare il materiale a disposizone (riviste, libri, volantini, DVD...).
Ci trovate in via Don Minzoni 18, all'interno della Salara, storico edificio nato nei pressi del porto fluviale di Bologna per conservare il sale che giungeva dal mare attraverso il canale Navile. La Salara è sede di ArciGay e ArciLesbica nazionali. E' gestita dal circolo gay Il Cassero, che ringraziamo per l'ospitalità.
Per arrivare consultare la mappa http://www.cassero.it/map/
Negli orari di apertura, rispondiamo telefonicamente al numero: 051 555661

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Circolo UAAR di Bologna
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