03/08/2007 N.40
NOTIZIARIO del Circolo UAAR di Bologna

UAAR - Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti - www.uaar.it
Comitato di Presidenza dell’UAAR:
Laura BALBO, Carlo FLAMIGNI, Margherita HACK, Danilo MAINARDI, Piergiorgio ODIFREDDI, Pietro OMODEO, Floriano PAPI, Valerio POCAR, Emilio ROSINI, Sergio STAINO
e-mail: bologna@uaar.itsito web: www.uaar.it/bologna

1) Lunedì 6/8/2007: riunione del circolo UAAR di Bologna
2) Stand del nostro circolo alla Festa di Liberazione
3) Iscritti al registro nazionale APS!
4) L'UAAR torna alla Camera: non considerateci fuorilegge
5) Assolti gli organizzatori della mostra "La Madonna piange sperma". La Curia caldeggia interventi legislativi...
6) Michele Serra sul caso Nuvoli: lasciarsi morire di fame e di sete per liberarsi dall'accanimento scellerato inflitto dal "partito della vita"
7) Crevalcore: mozione a sostegno delle unioni civili


1) Lunedì 6 agosto 2007, dalle ore 21, riunione del circolo UAAR di Bologna.
Attenzione: visto il periodo vacanziero, l'incontro si terra' in via Ezio Cesarini 1 (suonare al campanello con etichetta UAAR) per stare in giardino davanti ad una fetta di cocomero e  a bere qualcosa. Invitati come sempre soci e simpatizzanti.


2) Dal 14 luglio al 2 agosto il Circolo UAAR di Bologna è stato presente con un tavolo informativo alla Festa provinciale di Liberazione (via Togliatti angolo via Salvemini).
Distribuiti pieghevoli, DVD, schede informative su 8x1000, sbattezzo, ora di religione; copie della nostra rivista associativa L'Ateo e le nuove magliette UAAR con vignetta di Sergio Staino .
Si ringraziano gli organizzatori della Festa di Liberazione per l'invito e l'ospitalita', ed i nostri soci che hanno presidiato il tavolo, in particolare Paolo.

Ricordiamo che l'UAAR e' apartitica (statuto, art.1 comma 3) e il suo rapporto con i partiti e' chiarito nelle tesi, che all'art. 28 recitano:
«L’UAAR - riconoscendo ovviamente il fondamentale ruolo dei partiti politici previsto dalla Costituzione repubblicana - non ha punti di riferimento in nessuno di essi. Riafferma in ogni caso la sua totale opposizione al fascismo e/o ai regimi antidemocratici e totalitari.
Nessuna concessione può essere fatta ai partiti che sfruttano le credenze religiose per ampliare i propri consensi. Inoltre l’UAAR è decisamente estranea a tutte le forze politiche le quali, pur definendosi laiche, appoggiano fortemente le tradizioni particolaristiche e, in definitiva, anche quelle religiose, o coltivano ideologie e pratiche intrise di misticismo e di esaltazione.
Invece è fondamentale mettere i partiti che si definiscono laici di fronte alle loro responsabilità e ai loro pretesi richiami ideologici. Lo sforzo principale sarà rivolto al loro coinvolgimento nella revisione costituzionale e nella riparazione dei guasti del Concordato.»


3) Siamo iscritti al registro nazionale delle APS!
Nel precendente numero del notiziario avevamo informato delle traversie che la nostra domanda di iscrizione al registro nazionale delle associazioni di promozione sociale (APS) stava incontrando. La faccenda era stata fatta oggetto di una interrogazione parlamentare, sostenuta da un ampio schieramento di deputati.
Ebbene da pochi giorni la situazione si è sbloccata, e l'UAAR è ora iscritta nel registro nazionale delle APS (vedi elenco aggiornato al 13/7/2007 dal sito del Ministero della solidarietà sociale, dove siamo registrati al numero 137).
Questo riconoscimento è stato voluto principalmente per poter agire con più efficacia in azioni legali che interessino i nostri scopi associativi (art. 27 legge 383/2000)
Esistono benefici fiscali per i soci, ad esempio la detraibilità di erogazioni liberali (non della quota associativa).
Esistono benefici per l'associazione, in termini di finanziamenti e accesso a strutture pubbliche, ancora tutti da studiare e da decidere se e come utilizzare.
In particolare, successivamente alla decisione del congresso UAAR di intraprendere la strada dell'iscrizione al registro APS, ha visto la luce l'istituto del 5x1000, che dalla prossima dichiarazione dei redditi potrà vederci destinatari.
La legge che regola le APS e' la 383/2000


4) Comunicato stampa del 16/7/2007: Gli atei tornano alla Camera: non considerateci fuorilegge
Vedi:
http://www.uaar.it/uaar/comunicati_stampa/20070716/

L’ultima bozza del progetto di legge sulla libertà religiosa, disegnata dall’onorevole Roberto Zaccaria, discrimina gli atei e gli agnostici, semplicemente perché non ne parla. Questa la critica mossa da una delegazione dell’UAAR, accolta oggi dalla Commissione affari costituzionali della Camera. L’udienza di oggi fa seguito a una precedente udienza del 10 gennaio scorso, quando l’UAAR aveva espressamente richiesto che nella legge si citassero anche i diritti degli atei e degli agnostici. La risposta dei deputati, allora, fu che l’ateismo non è una religione. L’obiezione dell’UAAR, oggi, è che per lo Stato italiano non è esattamente così.

La Corte Costituzionale, infatti, ha già sottolineato che «il nostro ordinamento costituzionale esclude ogni differenziazione di tutela della libera esplicazione sia della fede religiosa sia dell’ateismo, non assumendo rilievo le caratteristiche proprie di quest’ultimo sul piano teorico» (sentenza n. 117 del 1979). E poi (sentenza n. 203 del 1989) ha evidenziato il divieto a che «il pluralismo religioso limiti la libertà negativa di non professare alcuna religione».

Del resto, aggiunge Raffaele Carcano, coordinatore delle iniziative giuridiche dell’UAAR, «è la stessa commissione a dimostrare concretamente come una simile distinzione non sia realizzabile, chiamandoci per un’audizione. E lo dimostra anche non avendo in programma l’emanazione di una legge a parte, che disciplini la libertà di non credere». Tantissimi articoli della bozza di legge attuale, poi, riguardano gli atei come tutti i cittadini, laddove si parla di matrimoni civili o dell’insegnamento della religione a scuola. Solo che, come ha sottolineato Giorgio Villella, segretario nazionale dell’UAAR, «così come è scritta questa legge sembra limitarsi a disciplinare i rapporti tra religioni, ignorando che, nel nostro Paese, si stima che il numero dei non credenti sia tra i 3 e i 10 milioni».

Il resoconto stenografico dell'audizione, ed in particolare gli interventi dei nostri Villella e Carcano, e' disponibile sul sito della Camera dei Deputati (da pag. 17)


5) Curia: sconcerto per procura che nega divinità della Madonna
«"Sconcerto" per le motivazioni addotte dalla procura di Bologna per l'archiviazione della denuncia relativa allo spettacolo 'La Madonna piange sperma' è stata espressa dalla Curia bolognese con una nota diffusa questa sera.
"Per il codice la bestemmia è tale se indirizzata alla divinità. La Madonna non lo è", aveva spiegato il procuratore capo Enrico Di Nicola. "Le Procure facciano, come possono, il loro mestiere, e lascino a chi compete l'ermeneutica della dottrina della fede e l'esegesi dei testi conciliari", scrive oggi la curia guidata dal cardinale Carlo Caffarra, che caldeggia, al tempo stesso, un intervento legislativo al fine di sanzionare il vilipendio della religione.»
Fonte: APCOM, articolo completo disponibile su: http://www.gaynews.it/view.php?ID=74835

Ci risiamo: si invoca una tutela speciale per la propria visione del mondo, caldeggiando interventi legislativi al fine di sanzionarne il vilipendio della religione.
Tutele speciali di questo tipo altro non sarebbero che riconoscimenti di privilegi legislativi su base religiosa, e di conseguenza discriminazioni per i cittadini e le associazioni che religiose non sono.

Riportiamo alcuni interventi apparsi sul nostro blog nazionale, a commento di questa vicenda, nell'Ultimissima L'ira della Curia di Bologna

La posizione della Curia è alquanto curiosa. Se chiedono che la religione sia tutelata da vilipendi e bestemmie, è inevitabile che poi i magistrati siano costretti a interessarsi di teologia. Bastava, del resto, non presentare denuncia…

Hanno denunciato per blasfemia e non vogliono che i magistrati facciano i teologi. Ma allora che cosa vogliono? che eseguano le sentenze? un moderno braccio secolare, insomma.

Non so voi, ma io sento nostalgia di tribunali ecclesiastici nell’aria…

La religione andrà lasciata ai teologi, ma vorrei sperare che la giustizia sia lasciata al parlamento ed alla magistratura!

la curia non ha reagito in questo modo per “divinizzare la madonna” ma per ottenere un precedente giudiziario stile “sharia”, dove tutto ciò che ha a che fare con a religione diventa intoccabilie per legge


6) Intervento di Michele Serra sulla morte di Giovanni Nuvoli (Repubblica 26/7/2007)

L’asciutta, pietosa cronaca che Giovanni Maria Bellu ha scritto sugli ultimi giorni di Giovanni Nuvoli (“Repubblica” di ieri) faceva rivoltare la coscienza. I pretoriani della fede (aggrappandosi a quelle stesse leggi dello Stato che non esitano a ripudiare quando non siano di loro comodo) hanno condannato Giovanni a un finale insopportabile. Il respiratore che lui non voleva più ha costretto il suo corpo a “respirare” e i suoi polmoni a riempirsi per tre ore dopo la morte: un macabro dettaglio che descrive ad esalta alla perfezione l’accanimento scellerato, la prigionia morale e fisica che il cosiddetto “partito della vita” infligge al corpo degli altri.
Il pretesto religioso (la vita appartiene a Dio) si traduce in un morboso sequestro di noi persone mortali, del nostro corpo fragile e della nostra volontà di essere liberi e dignitosi. Giovanni, pur di superare il muro inumano che leggi imperfetto e ottusità etica gli avevano eretto attorno, si è lasciato morire di fame e di sete. Ma gli hanno mandato perfino i carabinieri (poveri carabinieri), dieci giorni prima della sua morte e della sua liberazione, per impedire che un medico lo aiutasse a evadere. E tutto questo in nome di Dio!? Oppure in nome dei bigotti e di quei preti aridi e presuntuosi che straparlano di “vita” senza rispettare i vivi?


7) Crevalcore: mozione a sostegno delle unioni civili
da Gay.it ( http://www.gay.it/channels/view.php?id=23127 )

Ma chi l’ha detto che essere a favore delle unioni civili vuol dire essere contro la famiglia tradizionale? A Crevalcore, vicino Bologna, il Consiglio Comunale da sostegno a entrambe le cose

CREVALCORE – A Crevalcore, paese di circa 12.000 abitanti in provincia di Bologna, il Consiglio Comunale ha approvato una mozione a sostegno delle unioni civili e della famiglia, tanto per ribadire che (al di la di quello che sostengono alcuni) riconoscere le prime non vuole affatto dire essere ‘contro’ le seconde.

La mozione, presentata dal Gruppo Consiliare “Centrosinistra per Crevalcore” (v.p. Muzzioli), è stata approvata con 12 voti a favore, 2 contrari, 2 astenuti e riguarda il sostegno del riconoscimento di diritti alle persone che vivono in convivenze non matrimoniali ed a sostegno della famiglia. Tra i punti salienti della mozione vi sono l’impegno dell’amministrazione e del governo garantire alle persone i diritti civili e sociali, senza discriminare coloro che affidano i propri progetti di vita a forme diverse di convivenza, siano esse tra persone di sesso diverso o dello stesso sesso. Nell’ambito delle proprie competenze l’amministrazione comunale tende ad assicurare alle coppie conviventi risultanti dalla famiglia anagrafica, l’accesso ai procedimenti, benefici ed opportunità di varia natura, alle medesime condizioni richieste e riconosciute dall’ordinamento alle coppie sposate.

Il documento impegna inoltre il sindaco (Valeria Rimondi) e la giunta a sollecitare il parlamento per l’approvazione di una legge nazionale che affronti il riconoscimento giuridico di diritti, doveri e facoltà alle persone che fanno parte delle unioni di fatto chiedendo al tempo stesso un rilancio di politiche sociali a sostegno della famiglia. Inoltre a valutare l’opportunità di prevedere l’eventuale tenuta all’anagrafe a fini statistici, delle unioni civili delle persone conviventi non legate da matrimonio.

La mozione è stata approvata proprio il 28 giugno, data nella quale nel 1969 avvennero gli sconti di Stonewall a New York a seguito dei quali sarebbero nate successivamente le manifestazioni pubbliche del Gay Pride, celebrate ormai annualmente in un numero sempre crescente di città.



Ogni sabato mattina, dalle 10 alle 12, il circolo UAAR di Bologna riceve soci, simpatizzanti e cittadini che vogliano conoscere la nostra associazione e le nostre attività, esporre problemi di laicità violata, fare quattro chiacchiere sui nostri temi associativi, consultare il materiale a disposizone (riviste, libri, volantini, DVD...).
Ci trovate in via Don Minzoni 18, all'interno della Salara, storico edificio nato nei pressi del porto fluviale di Bologna per conservare il sale che giungeva dal mare attraverso il canale Navile. La Salara è sede di ArciGay e ArciLesbica nazionali. E' gestita dal circolo gay Il Cassero, che ringraziamo per l'ospitalità.
Per arrivare consultare la mappa http://www.cassero.it/map/
Negli orari di apertura, rispondiamo telefonicamente al numero: 051 555661

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