10/05/2007 N.35
NOTIZIARIO del Circolo UAAR di Bologna

UAAR - Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti - www.uaar.it
Comitato di Presidenza dell’UAAR:
Laura BALBO, Carlo FLAMIGNI, Margherita HACK, Danilo MAINARDI, Piergiorgio ODIFREDDI, Pietro OMODEO, Floriano PAPI, Valerio POCAR, Emilio ROSINI, Sergio STAINO
e-mail: bologna@uaar.itsito web: www.uaar.it/bologna

1) 12 maggio: anche l'UAAR alla manifestazione Coraggio Laico (Roma, Piazza Navona, dalle ore 15:30)
2) Video del DARWIN DAY UAAR 2007 di Bologna, con interviste a Giorgio Celli e Carlo Flamigni
3) 14 maggio: presentazione del libro di Marcello Vigli: Contaminazioni, un percorso di laicità fuori dei templi delle ideologie e delle religioni
4) Terrorista una battuta? L’UAAR sui fatti del concertone
5) Uno straccio di laicita', ovvero con la laicità in mente, per non finire all'indice
6) Chi difende la laicità. Articolo di Carlo Flamigni su L'Unità
7) record di visite per www.uaar.it


1) Il circolo UAAR di Roma aspetta in piazza Navona, con stand e bandiere, soci e simpatizzanti che sentano la necessità di partecipare alla giornata del Coraggio Laico, in programma sabato 12 maggio a Roma, dalle ore 15:30 (vedi anche www.uaar.it/roma )

La manifestazione/concerto, promossa da Rosa nel Pugno, SDI, Partito Radicale, ha avuto adesioni da esponenti politici, testate, associazioni, artisti, personalità del mondo culturale, giornalistico e della società civile (consulta l'elenco a questo indirizzo: http://www.rosanelpugno.it/rosanelpugno/node/15933 )

Di seguito riportiamo il comunicato stampa UAAR nazionale:

12 maggio: anche l’UAAR alla manifestazione di Coraggio Laico
L’Uaar (Unione degli atei e degli agnostici razionalisti) aderisce alla manifestazione di sabato prossimo di Coraggio Laico e sarà in Piazza Navona alle 15.30 per ribadire la richiesta di piena attuazione del principio costituzionale di laicità dello Stato. «Ci saremo anche noi – spiega Giorgio Villella, segretario nazionale dell’Uaar – perché nel giorno del Family day riteniamo doveroso ricordare, ancora una volta, che per l’articolo 3 della nostra Costituzione tutti i cittadini sono uguali di fronte allo Stato, siano essi credenti o no, sposati o conviventi, etero od omosessuali».

La parallela manifestazione del Family day, infatti, è una manifestazione indetta da una rete di organizzazioni di ispirazione religiosa «e i ministri di un Governo di uno Stato laico non dovrebbero parteciparvi», prosegue Villella. «Anche perché, e non dovremmo essere noi a ricordarlo, si tratta di una manifestazione contro un disegno di legge proposta dal Governo di cui fanno parte».

La presenza dell’Uaar, inoltre, vuole essere un contributo al dibattito avviato nel governo sui temi della famiglia. «L’Uaar sostiene la presa di distanza dei ministri Ferrero e Bonino rispetto alla politica del ministro Bindi, che sembra non volersi accorgere della realtà: della presenza, cioè di numerose nuove famiglie, lontane dagli standard del ministro, ma altrettanto degne e riconoscibili», chiosa Villella.


2) UniversoTV ha realizzato e pubblicato su internet il video del Darwin Day UAAR svoltosi a Bologna il 12 febbraio 2007, presso la libreria Feltrinelli di piazza Galvani.

Contiene interviste ai relatori della conferenza, Giorgio Celli e Carlo Flamigni.
Per la visione, collegarsi al seguente indirizzo:
http://www.universotv.it/pannello/ins_video/video.asp?id=583
(necessario browser con plugin FlashPlayer 8 o superiore)

Il video è distribuito con licenza Creative Commons , che ne consente la copia e la redistribuzione rispettando alcune regole tra cui la conservazione della licenza stessa.
E' nostra intezione realizzarne un DVD, per distribuirlo ai nostri tavoli informativi.
Durata del video: 22 minuti
Si ringrazia universoTV per la collaborazione (e un particolare ringraziamento a Daniele Patelli e Emanuele Spagnolo per la realizzazione).


3) Riceviamo e facciamo nostro il seguente invito del Comitato Bolognese Scuola e Costituzione :

Lunedì 14 maggio, ore 18, Via Venezian 1, Bologna, presso la Chiesa Evangelica Metodista, presentazione del libro di Marcello Vigli
Contaminazioni, un percorso di laicità fuori dei templi delle ideologie e delle religioni
Ne discutono con l'autore Giovanni Cimbalo, Giancarla Codrignani, Sergio Ribet, Carlo Flamigni

Ricordiamo l'impegno del Comitato Bolognese Scuola e Costituzione per una scuola senza ore di religione e a tutela dei diritti dei non avvalentesi.
Temi questi oggetto anche dell'iniziativa UAAR "Ora alternativa". Vedi www.oraalternativa.it


4) Comunicato stampa UAAR del 3/5/2007

Terrorista una battuta? L’UAAR sui fatti del concertone
L’Uaar (Unione degli atei e degli agnostici razionalisti) esprime la sua solidarietà al comico Andrea Rivera, accusato di terrorismo dall’Osservatore Romano per una battuta indirizzata alla Chiesa Cattolica in occasione del concerto del Primo Maggio. Al di là dell’opportunità di quelle frasi in quel contesto, al di là delle valutazioni su quanto davvero facessero ridere e al di là delle rapide prese di distanza da parte di organizzatori e politici, l’Uaar intende ricordare che nel nostro paese chiunque ha il diritto di esprimere le proprie opinioni. E ritiene che l’accusa di terrorismo sia decisamente sproporzionata rispetto all’entità dei fatti.
Il comico presentatore, infatti, non ha fatto altro che volgere in battuta il pensiero di molti, espresso nei mesi scorsi anche da numerosi esponenti politici: la Chiesa Cattolica ha negato i funerali a Piergiorgio Welby ma non ad Augusto Pinochet. E sempre la Chiesa Cattolica ostacola in molti modi gli scienziati che fanno ricerca sui temi dell’evoluzionismo. Difficile negare che siano considerazioni giuste, tanto che nessuno dei settecentomila in piazza San Giovanni lo ha fischiato (a differenza di quanto è avvenuto con Claudia Gerini che si è pubblicamente lamentata di avere un mutuo da pagare).
L’Uaar teme che le recenti esortazioni dei vescovi a disattendere le norme giuridiche in contrasto con l’insegnamento del magistero cattolico siano prese alla lettera dai politici italiani. Con il risultato di scambiare per misure anti terrorismo delle illegittime e anticostituzionali azioni di censura e di limitazione del diritto di parola.


5) Riceviamo da Arcigay "Il Cassero" e volentieri pubblicizziamo la seguente iniziativa.
Come circolo UAAR di Bologna sottolineiamo che in generale non abbiamo nulla da chiedere e nulla da contestare né al Papa né alla Cei, che non sono nostri interlocutori. Nostri interlocutori sono le istituzioni pubbliche e i pubblici servizi, dai quali pretendiamo l'applicazione concreta del principio della laicità.

(dal comunicato stampa di Arcigay "Il Cassero", Arcilesbica Bologna, Radio Città del Capo, Controradio, 05 Maggio 2007)
Prosegue la campagna Uno straccio di laicità lanciata da Controradio di Firenze e oramai diffusa a livello nazionale. Per sostenerla ulteriormente, da lunedì 07 Maggio saranno affissi a Bologna 1000 copie di un manifesto, che sara' messo via internet a disposizione di chi volesse contribuire al sostegno della campagna. Tutto il materiale della campagna e' reperibile all'indirizzo web
http://www.cassero.it/unostracciodilaicita/

L'iniziativa prevede un gesto pubblico, simbolico, per dichiarare la propria laicita', che prende la forma di un piccolo straccio rosa fucsia da appendere agli scooter, alle automobili, alle borse, ai passeggini, alle finestre.

"Non abbiamo eletto i nostri rappresentanti in Parlamento per avere un giudizio sulle nostre scelte di vita, ma perche' ne riconoscano il valore e la dignita' grazie al loro lavoro di legislatori" (Francesco Baldini, Presidente dell'Arcigay "Il Cassero")

"Finche' molti politici saranno teleguidati come marionette dalle gerarchie ecclesiastiche, anche la battaglia per il riconoscimento dei diritti delle persone omosessuali, bisessuali e transessuali avanzera' più faticosamente che in altri paesi, immuni dalla iattura di ospitare fisicamente al proprio interno lo Stato Pontificio" (Elisa Manici, Vice-Presidente di Arcilesbica Bologna)


6) Non sono di interesse per l'UAAR le dinamiche dei partiti politici, nè l'appartenenza ad un partito piuttosto che ad un altro (o a nessuno).
E' invece di estremo interesse per l'UAAR che i nostri rappresentanti istituzionali non consentano privilegi e immunità a cittadini o a loro associazioni sulla base di concezioni religiose e filosofiche. Questi sono i pericoli che Carlo Flamigni espone molto chiaramente con l'articolo che segue, pubblicato su L'Unità.
Fonti e commenti:
http://www.uaar.it/news/2007/05/04/chi-difende-la-laicita/
http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=65638

Chi difende la laicità

Non entrerò nel nuovo partito democratico per molte ragioni. L’elenco di questi motivi lo hanno già fatto molti compagni, Mussi per primo, ha poco senso elencarli di nuovo. Una di queste ragioni, però, è così importante che, quando ne ho scritto, proprio su questo giornale, alcuni giorni prima del congresso di Firenze ero convinto che avrebbe fatto discutere. Non è stato così, e la mia curiosità e i miei dubbi sono ancora aumentati. Perciò non seccatevi se ritorno su quell’argomento.

Il mio articolo, in realtà, era una sorta di lettera aperta a Fassino, e, naturalmente, ai compagni che hanno deciso di seguirlo in questa (non facile) impresa. Riassumo i contenuti: il Pontefice, scrivevo, sta cercando di imporre un’etica molto conflittuale e perentoria, quella della verità. Per lui esiste, naturalmente, solo una verità, quella rivelata dalla sua fede: su questa verità non è possibile discutere; a questa verità non è possibile sottrarsi.

A chi lo richiama alla opportunità di confrontare questa verità con quella degli altri, il papa risponde e risponderà non possumus. Ebbene, il mio timore era ed è tuttora che almeno una parte dei cattolici della Margherita (una buona parte, a dir il vero), plurale di maestà a parte, risponderà nello stesso modo a quanti volessero ragionare, nel nuovo partito, sui temi che vengono definiti come eticamente sensibili: non possumus. E poiché io non credo che si possa costruire un partito su queste premesse (cioè, per evitare equivoci, sulla impossibilità di dialogare e di mediare su temi che riguardano, solo per fare un esempio, i diritti individuali e la democrazia) chiedevo a Fassino di portare al congresso l’assicurazione di questi nuovi compagni che quel non possumus non l’avrebbero mai pronunciato.

Come vedete ho rinunciato, fino a questo momento, a parlare di laicità: e non perché non sia convinto che questo è il valore più importante sul quale si deve fondare un Partito democratico e di sinistra, ma perché i molti interventi, le troppe definizioni, gli infiniti distinguo, gli strampalati arzigogoli degli ipocriti, degli ignoranti e dei bugiardi non consentono più di usare con semplicità questa semplicissima parola. Se non fosse così avrei concluso questo discorso molto rapidamente, ricordando a tutti che la laicità rifiuta le verità rivelate e non accetta graduatorie di valori etici. Poiché così, come tutti sapete, non è, lascio da parte le definizioni e i principi teorici e mi limito a elencare i temi che i filosofi laici (Eugenio Lecaldano, Carlo Augusto Viano, Maurizio Mori non me ne vorranno se saccheggio i loro scritti) considerano parte fondamentale del loro pensiero, temi sui quali, lo ricordo ai compagni che mi leggono, il Partito Democratico non potrà neppure discutere perché gli interlocutori naturali, a quanto mi è dato capire, non potranno.

L’etica laica, che ragiona etsi deus non daretur, come se dio non ci fosse, sostiene il principio della qualità della vita, in contrasto con il principio cattolico della sacralità, e si ispira all’ideale di una esistenza accettabile per qualità e per valori, il che vuol dire umanamente vivibile. Ritiene che ogni individuo abbia pari dignità e che non possano essere tollerate autorità superiori che possano arrogarsi il diritto di scegliere per lui in tutte le questioni che riguardano la sua salute e la sua vita. Nel rispetto più assoluto delle convinzioni religiose dei singoli individui rifiuta l’imposizione di valori «superiori» e vuol garantire a ognuno il diritto di scelte e decisioni personali e ponderate. Il pensiero laico sostiene la tesi della completa umanità della morale, respinge la nozione ontologico-normativa di natura e difende il principio della disponibilità di ogni singola esistenza, fino alle scelte personali più estreme. Essa considera la scienza e la ricerca scientifica come le fonti fondamentali del progresso della società, della quale rappresentano il maggior investimento; i confini dell’autonomia della ricerca scientifica non possono, di conseguenza, essere tracciati da morali religiose ossificate e obsolete, ma debbono dipendere, in modo dialettico, dalla morale di senso comune, il senso collettivo di bene e di male che ci appartiene come esseri umani.

L’etica laica rifiuta ogni mistica della sofferenza e del sacrificio, e non crede nel valore salvifico del dolore; sostiene un’idea funzionalista del concetto di persona umana e ritiene che sia corretto separare, di principio e di fatto, essere umano e persona. Essa accetta il pluralismo non come semplice dato sociologico ma come valore ed è ostile ad ogni limitazione delle libertà individuali e a ogni confusione tra morale e diritto. Infine, oltre a rifiutare ogni ricorso a principi deontologici assoluti, ritiene pienamente legittime pratiche come l’aborto, l’eutanasia, la fecondazione assistita, la donazione di gameti, le indagini genetiche sugli embrioni (e, se volete continuare, la pillola abortiva, il preservativo, l’educazione sessuale, la pillola del giorno dopo, il riconoscimento delle famiglie di fatto, la ricerca sulle cellule staminali embrionali…).

Non c’è dubbio che questo sia un modo diverso di considerare l’esistenza: si contrappongono, ad esempio, il principio di garantire agli individui la miglior qualità di vita possibile e quello che fa della mera durata della vita il criterio dominante delle cure mediche. Ammettere che l’esistenza non è nostra significa assistere impotenti al disfacimento del proprio corpo, nel dolore e nell’angoscia più miserevoli, accettando persino la disgregazione della propria dignità. Credere nella sacralità della vita vuol dire lasciare che nasca un bambino concepito da un stupro o così gravemente malconformato da non poter avere altra esperienza se non quella del dolore. Se accettiamo il principio della cooperatio ad malum non potremo mai utilizzare frutti della ricerca scientifica che abbiano voluto giovarsi di conoscenze ottenute da studi considerati illeciti. Due concezioni del tutto diverse della vita e dell’esistenza di ciascuno di noi, accettare l’una o l’altra significa prenotarsi per percorsi completamente diversi e che in molti casi ci allontaneranno dal resto del mondo.

Come laico ho in grande antipatia il proselitismo, non sto cercando di convincere nessuno. Mi chiedo però per quale ragione, visto che non voglio convincere nessuno a vivere come me, ci siano persone alle quali è consentito costringermi a vivere come loro. Mi chiedo per quale ragione, di questo, non mi sia consentito discutere, nemmeno all’interno di un partito al quale dovrei liberamente aderire.

Vedete compagni, iscriversi a un partito è un modo straordinariamente virtuoso di rinunciare alla propria libertà, sciogliendola in quella di molte altre persone delle quali condividi valori e speranze. Ho sempre condiviso valori e speranze con voi; non riesco a capire cosa potrei condividere con persone che non ritengono neppure di poter discutere con me di cose che io considero fondamentali per la mia vita e la mia libertà, come i miei diritti di persona e di cittadino. Debbo dirvi molto sinceramente, a questo punto, che non vi capisco più.

Al congresso di Firenze, alla fine, piangevano un po’ tutti. Avrei potuto farlo anch’io, non c’ero poi così lontano. Ma era un funerale, il funerale del mio vecchio partito laico e di sinistra, e mi è venuto in mente quello che diceva Alieto Tibuzzi a proposito dei dolori asciutti, che sono più intensi e più rispettosi. Auguri, compagni.


7) Record di visite per il sito nazionale www.uaar.it
Il 2 maggio il sito UAAR ha avuto il nuovo record di visite al sito: 7.171.
Record durato un giorno solo: il 3 maggio, sono state 7.899.
Il precedente record era 7.073, del 2 aprile.
Il record 2006 era stato di 4.290 (il 10 aprile).




Ogni sabato mattina, dalle 10 alle 12, il circolo UAAR di Bologna riceve soci, simpatizzanti e cittadini che vogliano conoscere la nostra associazione e le nostre attività, esporre problemi di laicità violata, fare quattro chiacchiere cui nostri temi associativi, consultare il materiale a disposizone (riviste, libri, volantini, DVD...).
Ci trovate in via Don Minzoni 18, all'interno della Salara, storico edificio nato nei pressi del porto fluviale di Bologna per conservare il sale che giungeva dal mare attraverso il canale Navile. La Salara è sede di ArciGay e ArciLesbica nazionali. E' gestita dal circolo gay Il Cassero, che ringraziamo per l'ospitalità.
Per arrivare consutare la mappa http://www.cassero.it/map/
Negli orari di apertura, rispondiamo telefonicamente al numero: 051 555661

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