28/03/2007 N.31
NOTIZIARIO del Circolo UAAR di Bologna

UAAR - Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti - www.uaar.it
Comitato di Presidenza dell’UAAR:
Laura BALBO, Carlo FLAMIGNI, Margherita HACK, Danilo MAINARDI, Piergiorgio ODIFREDDI, Pietro OMODEO, Floriano PAPI, Valerio POCAR, Emilio ROSINI, Sergio STAINO
e-mail: bologna@uaar.itsito web: www.uaar.it/bologna

1) Lunedì 2 aprile: riunione del circolo UAAR di Bologna
2) Il confine della vita, dibattito sull'eutanasia (giovedì 26 aprile, ore 21, Caffè La Linea, piazza Re Enzo)
3) Per Repubblica le modifiche genetiche indotte dall'ambiente avvalorano il creazionismo. Risponde Bruna Tadolini
4) Flamigni: legge 194, dilaga l’obiezione di coscienza
5) Settimanale della diocesi di Imola attacca l'UAAR. Risponde Roberto Grendene
6) Sulla manifestazione nazionale a DIRITTI ORA! - Roma - 10 marzo 2007



1) Lunedì 2 aprile,ore 20:30,  riunione del circolo UAAR di Bologna (via Don Minzoni 18, presso il circolo gay Il Cassero)
Distribuzione materiale informativo, consultazione libri, organizzazione prossime attività, possibilità di ordinare una pizza e di bere qualcosa assieme.
Benvenuti come sempre i simpatizzanti.


2) giovedi' 26 aprile: IL CONFINE DELLA VITA , dibattito sull'eutanasia (ore 21, Caffè La Linea, piazza Re Enzo)

Il nostro circolo collabora a questo appuntamento di Leggero Pe(n)sante, rassegna di dibattiti, letture, musica e umorismo a cura di Marta Pompei, Serenella Gatti, Martino Sirilli dell'associazione Poesia Ad Altra Voce.

Il nostro socio Giovanni Sicuranza, medico legale e scrittore, sarà tra i relatori della serata, che prevederà anche letture di testimonianze e di poesie sulla morte, contemporaneo tabù, e performance di umorismo nero.
Alcuni contributi di Giovanni Sicuranza sono disponibili nella sezione "Commenti" del nostro sito


3) Pubblichiamo la risposta della nostra socia Bruna Tadolini, gia' relatrice al Darwin Day UAAR 2006 di Bologna, all'articolo di Repubblica del 17 marzo scorso, nel quale si afferma che l'incidenza dell'ambiente sulle modifiche genetiche avvalorerebbe le tesi creazioniste.
(Vedi anche:
http://www.uaar.it/news/2007/03/20/lettera-a-repubblica/
)

Cara Redazione di Repubblica,

sono una vostra attenta lettrice, una di quelle che leggono tutto o quasi… e sono particolarmente attenta alle notizie di divulgazione scientifica che sempre più spesso vengono pubblicate dal vostro giornale. Ritengo questa vostra iniziativa benemerita per diversi motivi, non ultimo per la diffusione di quell’approccio razionale e scientifico che svolge un ruolo fondamentale nell’evoluzione materiale e culturale della nostra società. Devo dire che, in generale, le notizie riportate sono interessanti e “corrette”, a dimostrazione che le fonti ed i giornalisti che le selezionano e le presentano sono competenti.
Mi ha quindi molto sorpresa nel trovare sulla Repubblica di sabato 17 marzo, un articolo intitolato “Messina, nel terremoto il mistero del DNA” che, pur comparendo nella sezione “Cronaca”, parla di scienza. I messaggi che intende lanciare sono condensati in due frasi. La prima “Un vero e proprio terremoto genetico. Perché se l’ipotesi verrà comprovata, si tratterà di una rivoluzione copernicana nelle teorie sul DNA” lascia intendere che si sia alla soglia di una scoperta da premio Nobel…. I fatti, al contrario, non sono che una ulteriore goccia da aggiungere all’oceano della ben nota conoscenza che le mutazioni hanno cause fisiche, fra le quali si annoverano le radiazioni (tutti sanno che, in agricoltura, un modo per aumentare la produzione di mutanti fra cui selezionare quelli più adatti, è irradiare i semi!). Certo è interessante l’ipotesi che l’alta concentrazione di radon presente dopo un terremoto possa aver indotto un aumento delle mutazioni, ma questa non è certo “una rivoluzione copernicana nelle teorie sul DNA”! La seconda frase “E’ una ipotesi che, se accertata, avvalorerebbe le tesi “creazioniste”, secondo cui l’ambiente può incidere sulle modifiche genetiche. Tesi finora rigettate dalla gran parte della scienza ufficiale” è un concentrato di “ignoranza scientifica” ed ulteriormente dimostra, se ce ne fosse bisogno, che l’autore dell’articolo non sa proprio di cosa sta parlando. Evidentemente ignora che i raggi ultravioletti, la radioattività, le sostanze che respiriamo o ingeriamo possono generare mutazioni …… forse è troppo giovane per ricordare ciò che è successo in seguito all’incidente di Chernobyl!
Inoltre, il dire che le tesi creazioniste sarebbero avvalorate se fosse provato che l’ambiente incide sulle mutazioni genetiche significa o non ascoltare neppure il suono delle proprie parole (CREAZIONISMO) o essere in malafede…..
In un momento in cui lo scontro fra darwinismo e disegno intelligente è così duro, la disinformazione è proprio quello che mai mi sarei aspettata da Repubblica!

Bruna Tadolini
Professore Ordinario di Biochimica
Professore Associato di Biologia Molecolare


4)  Dalle Ultimissime UAAR del 17/3/2007

Flamigni: legge 194, dilaga l’obiezione di coscienza

Secondo l’Ordine dei medici, l’80% dei ginecologi si dichiara obiettore di coscienza. E questa situazione sta mettendo seriamente a rischio l’applicazione della legge 194 in diverse parti d’Italia.

Per Carlo Flamigni, membro del Comitato nazionale di Bioetica e co-presidente UAAR, “questo dilagare dell’obiezione di coscienza è soltanto in pochissimi casi dettato da reali convincimenti etici o religiosi. La verità è che fare gli aborti è considerato un lavoro minore, che non aiuta nella carriera, magari non è ben visto dai vertici sanitar, e così, per assicurare alle donne un diritto, gli ospedali devono prendere medici esterni e personale precario. Sarò provocatorio ma vorrei che tutti questi obiettori fossero costretti ad utilizzare il tempo che si rifiutano di ‘concedere’ alla legge 194 per fare promozione alla cultura della contraccezione”.


5)  L'editoriale del numero del 9/3/2007 del Nuovo diario Messaggero (pubblicazione settimanale della diocesi di Imola) è un feroce attacco all'UAAR e alla sua campagna sullo sbattezzo. Riportiamo l'editoriale di Alessandro Mirri (UDC, candidato come consigliere per le comunali di Imola) e di seguito la risposta di Roberto Grendene, coordinatore del Circolo UAAR di Bologna.

http://www.nuovodiario.com/editoriali.cfm?wid=2308
"Sbattezzati"

Mi è capitato fra le mani un documento dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar), uno sprezzante proclama contro la Chiesa dall’emblematico titolo: Uscire dalla Chiesa Cattolica. Ho provato amarezza nel passare in rassegna i vari punti in cui questo documento si articola e mi ha particolarmente stupito leggere quali membri del comitato di presidenza, nomi di uomini e donne di  scienza che dovrebbero invece essere ben lontani da una virulenta polemica anticlericale vetero-anarcoide. Il positivismo del quale questi signori si fanno paladini, è ormai una reliquia di fine ’800 e pochi pensatori azzardano ancora  configurare la ragione come antitetica alle categorie dello spirito ed ai fondamenti della vita del popolo di Dio. Papa Benedetto XVI è  chiarissimo al riguardo. La Uaar invece, ripropone il vecchio modello razionalistico, riverniciandolo con un’abbondante coloritura secolaristica e rivendicando la propria identità  opponendosi ai principi cardine della Chiesa Cattolica. Si nota, tra le righe del documento, l’incapacità ad assumere un ruolo o una fisionomia che vadano al di là della pura e semplice verve anti-religiosa. Non una proposta sensata, solo invettive. Non si capisce ad esempio il livore con cui costoro si oppongono al Battesimo, il sacramento simbolo dell’appartenenza alla Chiesa, quando essi, con le loro scelte di campo e con i conseguenti comportamenti che sponsorizzano, non appartengono, né vogliono appartenere, alla comunione di Cristo, prova ne è l’invito rivolto ai lettori ad essere "sbattezzati". Ed è assurda  la esplicita pretesa di voler modificare i canoni ecclesiastici rivendicando allo stesso tempo il proprio status di corpi estranei alla Chiesa. A costoro non è sufficiente starsene liberamente fuori  dalla Chiesa; essi avvertono il sadico bisogno di infierire contro di essa e contro tutto ciò che costituisce il deposito della fede che Cristo ha lasciato nelle mani degli Apostoli e dei loro successori. A cotanta  arroganza  vorrei dire che la Chiesa non può rinnegare Colui sul quale si fonda, Colui sul quale il nostro destino di credenti trova il suo compimento. Ed è per questo che, di fronte a chi si impegna per dare visibilità alle "ragioni della non credenza", mi piace affermare con passione ed orgoglio la bellezza dell’essere cristiani.
Alessandro Mirri


17.3.2007

Spettabile sig. Mirri,
sono Roberto Grendene, coordinatore del circolo UAAR di Bologna.
Ho appena letto il vostro editoriale a titolo "Sbattezzati" del 9/3/2007.
E' pieno di inesattezze verso la nostra associazione, che viene dipinta con epiteti falsi e infamanti.
Ci fondiamo su valori quali il rispetto, il pluralismo, la liberta' di coscienza e di espressione del pensiero, e dunque abbiamo cara la liberta' di avere ed esprimere la propria concezione del mondo, sia essa atea, agnostica o religiosa.
La nostra posizione sull'apostasia e' chiarita sul documento che si puo' consultare nel nostro sito nazionale:
http://www.uaar.it/laicita/sbattezzo/
Come si puo' leggere, il cosiddetto "sbattezzo" e' la cancellazione degli effetti civili del battesimo. Gli effetti religiosi non interessano chi ha scelto di basare la propria vita su valori esclusivamente umani, senza abbracciare alcuna religione.
Si tratta in sostanza di onesta' intellettuale, che dovreste riconoscere ed apprezzare in chi viene a comunicarvi "non sono piu' (o non sono mai stato) dei vostri". Una tale scelta, fatta in piena coscienza in eta' adulta e non dai propri genitori nei primi mesi di vita, dovrebbe generare rispetto e non invettive come quelle la lei espresse senza nemmeno riportare il documento a cui muove le critiche.
Un cordiale saluto, con l'auspicio che vogliate informare i vostri lettori affinche' possano prendere visione del nostro documento che avete cosi' ferocemente attaccato.
Roberto Grendene
Circolo UAAR di Bologna


6) L'UAAR nazionale e il nostro circolo hanno partecipato alla manifestazione nazionale DIRITTI ORA! a Roma, piazza Farnese, il 10 marzo 2007.
La manifestazione ha avuto larga eco sugli organi di informazione, e decine di bandiere dell'UAAR sono state riprese da giornali e telegiornali.
Alcune foto sono disponibili sul sito nazionale e sul sito del nostro circolo (grazie a Paolo e Nando)



Ogni sabato mattina, dalle 10 alle 12, il circolo UAAR di Bologna riceve soci, simpatizzanti e cittadini che vogliano conoscere la nostra associazione e le nostre attività, esporre problemi di laicità violata, fare quattro chiacchiere cui nostri temi associativi, consultare il materiale a disposizone (riviste, libri, volantini, DVD...).
Ci trovate in via Don Minzoni 18, all'interno della Salara, storico edificio nato nei pressi del porto fluviale di Bologna per conservare il sale che giungeva dal mare attraverso il canale Navile. La Salara è sede di ArciGay e ArciLesbica nazionali. E' gestita dal circolo gay Il Cassero, che ringraziamo per l'ospitalità.
Per arrivare consutare la mappa http://www.cassero.it/map/
Negli orari di apertura, rispondiamo telefonicamente al numero: 051 555661

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