11/10/2006 N.23
NOTIZIARIO del Circolo UAAR di Bologna

UAAR - Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti - www.uaar.it
 Comitato di Presidenza dell’UAAR:
Laura BALBO, Margherita HACK, Danilo MAINARDI, Piergiorgio ODIFREDDI, Pietro OMODEO, Floriano PAPI, Valerio POCAR, Emilio ROSINI, Sergio STAINO
e-mail: bologna@uaar.itsito web: www.uaar.it/bologna


1) 16/10: Riunione del circolo UAAR di Bologna nella nuova sede
2) Interrogatorio da parte di un insegnante di religione cattolica agli studenti dell'ora alternativa
3) Etica ed informazione. Lettera aperta a Piergiorgio Welby. Di Giovanni Sicuranza.
4) Finanziaria 2007: altri 100 milioni di euro per le scuole private
5) Verona, 14 ottobre, convegno nazionale UAAR sulla laicità dello Stato

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1) Lunedì 16 ottobre, alle ore 21, riunione del circolo UAAR di Bologna presso la nuova sede della Salara, via Don Minzoni 18, ospiti del circolo arcigay Il Cassero.
Per arrivare consultare la cartina al seguente indirizzo: http://www.cassero.it/map/
Si parlerà dell'inaugurazione ufficiale della sede (prevista per il 29 ottobre, ore 17:30-19, con interventi del segretario nazionale Giorgio Villella e del responsabile di www.uaar.it Raffaele Carcano) e delle attività della stagione invernale. Oltre ai soci, sono benvenuti simpatizzanti che volessero conoscerci e ricevere materiale informativo.

2) L'insegnamento della religione cattolica (IRC) nella scuola pubblica è diretta emanazione del Concordato (art. 7 della Costituzione).
E' un orientamento delle coscienze di bimbi a partire dai 3 anni di età, effettuato da parte di insegnanti pagati con le tasse di tutti i cittadini (circa 600 milioni di euro la spesa annua, senza contare l'uso delle infrastutture) ma scelti dai vescovi, che produce all'interno della scuola pubblica forme di discriminazione su base religiosa.
Segnaliamo questo caso capitato in provincia di Bologna a settembre 2006, segnalatoci da una nostra socia.

Mia figlia frequenta la prima media e si avvale dell'attività  didattica alternativa all'IRC insieme ad altri 7 compagni/e di classe (su 20).
L'IRC e' tenuto da un laico che, al primo incontro, trattenendosi con tutta la classe qualche minuto in più per un ritardo dell'insegnante di "alternativa", ne ha  approfittato per sottoporre  gli 8 ragazzini che non avevano optato per l'IRC ad un interrogatorio di fronte alla classe.
Ognuno individualmente è stato chiamato a spiegare perché non avesse optato.
I ragazzi, chiaramente imbarazzati, hanno per lo piu' detto  "perche' e' una scelta dei nostri genitori"; mia figlia ha risposto che lei non è cattolica.
E' arrivato il turno di un ragazzino che ha detto di non fare IRC perchè è ateo. E l'insegnate ha risposto che "non è possibile un'affermazione del genere per un ragazzo di
11 anni..."
L'insegnante, inoltre, ha controllato più volte il suo registro, ripetendo che la cosa non quadrava, perché "8 su 20 sono troppi".
Il fatto, gravissimo, sarà probabilmente portato in consiglio di  istituto.

3) Il recente appello di Piergiorgio Welby al presidente della Repubblica ha portato alla ribalta il tema dell'eutanasia, di chi sia proprietario della propria vita, quasi non fosse retorico porsi una tale domanda.
L'uaar pubblica sul proprio sito nazionale una scheda informativa sull'eutanasia, che invitiamo a leggere.
Su come invece la questione sia stata trattata dai mezzi di infomazione di massa, riceviamo e volentieri pubblichiamo la seguente lettera.

Etica ed informazione. Lettera aperta a Piergiorgio Welby

Egr. Sig. Welby.

Ha mostrato la sua dignità ad occhi di spettatori affascinati dal tele-sensazionalismo.

Ho seguito ai telegiornali la sviluppo dei servizi successivi al suo appello al Capo dello Stato.
Ho ascoltato il reiterato nulla dei politici, tele-omnipresenti in simbiosi con i ministri del culto, attesi come massimo punto di riferimento della società.

Noto senza stupore che ancora una volta manca l’informazione.
E gli schermi brillano di emotività superficiale e globale.

Accanto alla sua scelta, ho visto andare in onda il messaggio di chi, con altrettanta dignità, decide di continuare a vivere nonostante la
grave menomazione.
Più precisamente, questa volontà di vita, lanciata cronologicamente dopo la sua richiesta di morte, è quella che al momento chiude i servizi sull’eutanasia, alternata alle frasi assolutistiche dei vescovi intervistati. Ovviamente, servizi brevi, più brevi delle apologie sul calcio e sui monologhi del Papa che la televisione spalma quotidianamente.
In questo modo le ultime parole a memoria del telespettatore sono quelle che ritraggono l’aspetto emotivo e sacrale della vita ad ogni costo.
E il desiderio di morte per una vita dignitosa si annebbia.

Allora, eccomi sfiorare la sua attenzione e in parte quella dei media con una riflessione, breve. Più breve dello spazio occupato dalle lettere che riempiono riviste su telequiz, idoli di calcio e spettacolo e tele-imbonitori vari ed eventuali.

L’etica religiosa, nella fattispecie quella cattolica, nonostante le sue pretese, non può essere universale. Riguarda un ristretto gruppo di fedeli, che ha una visione diversa dall’ateo, dall’agnostico e, in generale, da un razionalista. Così come dai fedeli di diverse religioni.
Ha altri deficit, ben evidenti ad un’analisi approfondita, ma al momento basta questa considerazione per tornare all’eutanasia.
Individuale.
Scelta e vissuta nell’intimo.
E per saltare su un piano successivo, che prescinde dallo stesso discorso etico.
Compito di uno Stato laico è garantire con leggi adeguate il diritto alla scelta individuale su tematiche importanti come la vita e la sua naturale e necessaria conseguenza, la morte.
Una regolamentazione sull’eutanasia non obbliga all’eutanasia, ma permette all’uomo la libertà di decidere la propria dignità nel rispetto delle leggi.
Non assolute, dogmatiche. Ma pratiche, tecniche.

Lasciare che sia il dogma religioso a decidere per tutti, significa porre sullo stesso piano il peccato e il reato, unire la morale teologica alle decisioni legislative.
Significa discriminare chi per vari motivi non sente sua quell’etica.
E vivere di dogmatica passività in uno stato teocratico.

Almeno questa riflessione, in fondo ovvia, ma taciuta dai media e dai politici, sarebbe stata auspicabile.

Con stima personale.

Giovanni Sicuranza, medico legale. Socio UAAR


4) Destra e sinistra fanno a gara per aumentare i privilegi concessi su base confessionale.
Nella Finanziaria 2007, in discussione in parlamento in questo periodo, leggiamo di aumento del finanziamento alle scuole private.
Ulteriori 100 milioni di euro.
Finanziaria 2007, Art. 68, comma 12 : «Al fine di dare il necessario sostegno alla funzione pubblica svolta dalle scuole paritarie nell'ambito del sistema nazionale di istruzione, a decorrere dall'anno 2007, gli stanziamenti, iscritti nelle unità previsionali di base denominate "scuole non statali" dello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione, sono incrementati complessivamente di euro 100 milioni, da destinarsi prioritariamente alle scuole dell'infanzia»
Ricordando che in sostanza, nel nostro Paese, per scuole paritarie si intendono quelle private cattoliche, chi chiediamo cosa voglia indicare l'articolo 33 della nostra Costituzione quando parla di scuole private che devono essere "senza oneri per lo Stato".


5) Verona, 14 ottobre 2006, SALA “LUCCHI” (STADIO):
non contro qualcuno, ma contro privilegi e imposizioni.
UAAR - CONVEGNO NAZIONALE SULLA LAICITÀ DELLO STATO.
Programma:
15,00: apertura dei lavori: breve saluto agli ospiti e ai relatori e Introduzione del Segretario Nazionale Giorgio Villella
15,10: relazione: privilegi economici e fiscali della chiesa cattolica Silvio Manzati, coordinatore del circolo di Verona
15,40: il contributo dei circoli con interventi e materiali vari
16,00: intervento: i simboli religiosi nei luoghi pubblici Massimo Albertin
16,20: il contributo dei circoli con interventi e materiali vari
17,00: relazione: la laicità nella scuola e nel mondo della ricerca e della cultura Laura Balbo del comitato di Presidenza dell’ UAAR
17,30: il contributo dei circoli con interventi e materiali vari
17,50: intervento di Bruno Massimo Albarelli sulla cremazione
18,05: intervento di Carlo Covi sulla laicità negli statuti regionali
18,20: intervento di una esponente dell’assemblea regionale donne del Veneto in difesa della 194
18,30: altri interventi dal pubblico presente
18,50: saluti finali e conclusione dei lavori.


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