19/11/2005 N.8/05

NOTIZIARIO del Circolo UAAR di Bologna

UAAR - Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti - www.uaar.it
 Comitato di Presidenza dell’UAAR:
Laura BALBO, Margherita HACK, Danilo MAINARDI, Piergiorgio ODIFREDDI, Pietro OMODEO, Floriano PAPI, Valerio POCAR, Emilio ROSINI, Sergio STAINO
e-mail: bologna@uaar.it -  sito web: www.uaar.it/bologna



1) 21/11/2005: Relativismo e Dogma (terzo incontro del ciclo Laicità dello Stato e ingerenza della Chiesa Cattolica)
2) 24/11/2005: assemblea e riunione del circolo
3) Condannato il giudice Tosti
4) L'onorevole Titti de Simone (PRC) si esprime sul superamento del Concordato
5) Anche nella nostra regione potra' essere usata la RU 486
6) Nasce il comitato Facciamo Breccia. E davanti al Sant'Orsola promuove l'iniziativa "Togliamo don Benzi dal marciapiedi"
7) Una interessante intervista di Veronesi

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1) Relatori d'eccezione al terzo incontro del ciclo Laicita' dello Stato e ingerenza della Chiesa Cattolica.
Lunedi' 21 Novembre c/o La Linea, via Rizzoli, Palazzo Re Enzo
Relativismo e dogma  Conferenza.
Davide Ferrari, Università di Bolzano: "Cristo, la certezza che toglie ogni certezza"
Carlo Flamigni, Università di Bologna : “Il relativismo nella bioetica”
Gianni Ghiselli, SSIS dell’Università di Bologna : “Polis e superstizione”
Daniele Menozzi, Scuola Normale Superiore di Pisa: “Democrazia e relativismo”
Moderatrice: Marta Pompei
Interventi e letture di Marcello Malpensa , Mimmo Cangiano, Luciano Manzalini , Lupo Angel, Michela Martelli, Martino Sirilli, Silvia Parma
Il  nostro Biasiutti ha preparato e distribuira' alcuni libretti che analizzano il tema "dogma"
Altri soci del circolo confermeranno il sostegno all'iniziativa con la loro presenza.

2) E' gia' stato annunciato nel precedente notiziario, ma come pro memoria ripetiamo l'annuncio:
Giovedi' 24 novembre 2005, ore 20:30, il circolo UAAR di Bologna si riunisce in via Cesarini 1 (suonare campanello con etichetta UAAR)
Soci e simpatizzanti sono invitati a partecipare. La prima parte della serata sara' dedicata all'assemblea annuale dei soci.

3) Il 18 novembre 2005, il tribunale dell'Aquila ha condannato a sette mesi di reclusione, un anno di interdizione dai pubblici uffici (pena sospesa e non menzione) ed al pagamento delle spese processuali il giudice Luigi Tosti, del Tribunale di Camerino. La vicenda di Tosti, un giudice che si rifiuta di tenere udienze in aule in cui e' esposto il crocefisso, potrebbe apparire una inutile "crociata" su questioni di scarsa rilevanza. Ma il il caso va letto nella sua interezza. Si scopriranno le contradditorie ragioni su cui si basa l'esposizione del crocefisso (una circolare fascista che secondo il presidente del tribunale e' ancora operativa, ma che dovrebbe allora portare all'esposizione del crocefisso stesso e del ritratto del re in tutte le aule di giustizia d'Italia), si scoprira' la "geniale" soluzione proposta al giudice Tosti per continuare a tenere le udienze (l'istituzione di una aula "ghetto" dove i giudici non cattolici come lui possano esercitare... e notare che Tosti e' ebreo), si scoprira' che una circolare del Min. dell'Interno consentiva ai pubblici funzionari di rifiutarsi, per libertà di coscienza, di adempiere il loro ufficio a causa della presenza dei crocifissi. Questo ed altro puo' essere letto nella risposta del giudice alla nota 19.7.2005, prot. 1251, del Presidente del Tribunale di Camerino, pubblicata sul sito nazionale UAAR al seguente indirizzo:
http://www.uaar.it/uaar/campagne/scrocifiggiamo/43.html
Tornando al processo, il 18/11/2005  l’UAAR ha organizzato fuori dal tribunale una manifestazione di sostegno al giudice Tosti, con una ventina di soci provenienti da varie citta' d'Italia. Anche Marco Pannella e l’on. Buemi sono venuti a manifestare la propria solidarietà.

4) Roberto Grendene: "L'ho avuta al fianco nel dibattito del 10/11/2005 su Laicita' dello Stato e ingerenze della Chiesa Cattolica,  e le avevo chiesto, assieme ad altri soci e persone del pubblico, che lei personalmente o il PRC si esponesse sulla questione del Concordato e dei relativi privilegi per la Chiesa Cattolica. Chissa' se c'e' reazione causa-effetto, sta di fatto che accogliamo molto positivamente le sue dichiarazioni". Che di seguito riportiamo:
CEI: DE SIMONE (PRC), INGERENZE PER IMPORRE AGENDA POLITICA E IL CONCORDATO ASSEGNA DEI VERI PRIVILEGI
(ANSA) - ROMA, 16 nov 2005 - Per Titti De Simone, del Prc, si manifesta ''una chiarissima ingerenza da parte della Cei sul terreno istituzionale, con l'obiettivo di imporre l'agenda politica''. ''Le dichiarazione dei vescovi sono ovviamente legittime e degne di attenzione, ma la Cei - avverte la parlamentare - non puo' pretendere di stabilire i confini e gliambiti della potesta' legislativa dello stato''. L'esponente di Rifondazione comunista sostiene che i vescovi non reclamano la ''liberta' di esprimere idee e posizioni che richiamano i comportamenti dei credenti'', ma penserebbero in realta' di ''dettare cio' che lo stato puo' e non puo' fare, cio' che la Costituzione ammette o non ammette sul terreno dei diritti fondamentali''. E questo ''sulla pillola abortiva, sulle coppie di fatto, come sulle droghe esprimendo sostegno a specifiche proposte di legge tutte di natura
proibizionista''. Inoltre fuor di dubbio - sempre per la parlamentare del Prc - che il Vaticano usufruisca di veri e propri privilegi in prevalenza dettati dal Concordato, che andrebbero superati in un confronto sereno anche col mondo cattolico, ma senza tabu'''. E ''a cio' si aggiunge l'ultimo vero e proprio scandalo dell'esenzione Ici, proposta dalla destra, che rappresentera' l'ennesimo colpo agli enti locali''.

5) Di oggi la notizia che gli ospedali dell'Emilia Romagna utilizzeranno la pillola abortiva RU486. Non si tratterà di una sperimentazione, le pillole saranno acquistate dall'estero e l’interruzione di gravidanza per via farmacologica sara' intraospedaliera.

6) Come circolo abbiamo partecipato e aderito (con l'unica precisazione che siamo una associazione apartitica) all'iniziativa Facciamo Breccia, che ha tenuto al Baraccano il primo incontro nazionale su Laicita' e autodeterminazione il 12 e 13 novembre 2005.
Di seguito riportiamo il manifesto (altre info da www.facciamobreccia.org)
Prima pero' segnaliamo una iniziativa che hanno gia' attuato nei giorni scorsi: un contropresidio davanti all’ingresso del reparto ginecologico del Policlinico S.Orsola di Bologna con lo slogan “Togliamo don Benzi dal marciapiede”, per contestare don Oreste Benzi e la sua comunita', che presidiano ospedali e cliniche dove vengono eseguiti gli aborti per dissuadere le donne dalla loro scelta (chissa' come sono contente).
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FACCIAMO BRECCIA

E' un comitato, è un'assemblea, è un movimento spontaneo e trasversale.
Siamo cittadini e cittadine, gruppi, associazioni che, riprendendo nel nome il gesto che sancì l'autonomia dello Stato italiano dalla Chiesa, riaffermano una cultura laica, valorizza tutti i percorsi di autodeterminazione e costruisce un percorso di mobilitazione.

Non affermiamo la laicità in astratto, ma la decliniamo e argomentiamo in tutti i temi che riguardano la vita le scelte di tutte e tutti: dall’interruzione volontaria di gravidanza alle tecniche di fecondazione artificiale, dalle nuove e diverse forme di unione tra soggetti che si amano al divorzio, dalla libertà di ricerca scientifica alla responsabilità etica dei soggetti in essa coinvolta, dalla scuola ai consultori, dalle diversità culturali ai segni di cui il corpo si veste per esprimerle, dal dissolvimento dei canoni identitari alla libera declinazione dei corpi, dall’uso delle risorse pubbliche al rapporto tra istituzioni politiche e istituzioni religiose, eccetera.

Una serie di circostanze politiche, sociali e culturali hanno fatto sì che nel nostro paese si rafforzasse un fronte conservatore: l'ortodossia religiosa si è insinuata nella politica e sta sfilacciando il tessuto sociale basato su una cultura di solidarietà e convivenza. L'Italia è diventata un laboratorio delle nuove destre. Noi diciamo basta."Facciamo breccia" è un percorso che intende elaborare un pensiero capace di rendere politica una realtà che è già sotto gli occhi di tutti: la società è fatta da molti volti. Ci contrapponiamo all'invadenza teo-neo-oscurantista sui corpi e sulle scelte di vita, per riaffermare l'autodeterminazione di ogni soggetto, chiunque esso sia.

Uniamo le singolarità per dare voce a un'opposizione trasversale che parte dal basso e che faccia da controcanto a tutti quei tentativi di ricondurre alle regole imposte dai vari credi.
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7) [l'eutanasia] È un omicidio? “No, è raccogliere un appello alla pietà”
Cosi' termina l'intervista a Umberto Veronesi pubblicata da Repubblica il 18/11/2005, che invitiamo a leggere integralmente:
http://www.uaar.it/news/index.php?entry=entry051118-225056

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Circolo UAAR di Bologna
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